TROVARE IL FLOW
Prospettive ontologiche, fenomenologiche e metodologiche sul tempo soggettivo
Intervengono: Federica Cavaletti, Marina Elena Cazzaniga, Marcin Moskalewicz, Ilaria Terrenghi, Federica Torre, Giuliano Torrengo, Marc Wittmann
Avviato nel 2024, il progetto TIMELAPSE. A VR application for speeding up time passage during chemotherapy si è posto l’obbiettivo di disegnare, sviluppare e testare un’applicazione in realtà virtuale (VR) per accelerare il passaggio soggettivo del tempo durante la chemioterapia. Pur prendendo le mosse dalla letteratura esistente sul passaggio del tempo, TIMELAPSE ha anche adottato in modo innovativo un approccio incentrato sul paziente. Questo ha permesso di incorporare nella progettazione dell’applicazione VR la prospettiva insostituibile dei suoi utenti finali: le pazienti in cura chemioterapica.
Dopo aver portato TIMELAPSE alla sua conclusione, siamo pronte a condividere i suoi principali risultati e a invitare il pubblico a testare in prima persona la nuova app VR. Allo stesso tempo, desideriamo trasformare la ricerca che abbiamo condotto in un’opportunità per stimolare una discussione più ampia sul tema del tempo soggettivo.
Infatti, lavorare empiricamente sulla percezione del tempo riconduce inevitabilmente a questioni ontologiche, fenomenologiche e metodologiche fondamentali.
Qual è la struttura dell’esperienza temporale? Qual è la sua relazione con le nostre sensazioni fisiche e le nostre emozioni? Che cosa succede al nostro senso del tempo quando siamo affetti da malattie organiche o mentali, o quando attraversiamo stati alterati di coscienza? Come possiamo catturare e possibilmente anche misurare un costrutto così denso e articolato, senza perderne la ricchezza esperienziale?
La complessità di queste e simili questioni richiede un lavoro concretamente interdisciplinare e la ricerca di percorsi metodologici innovativi. Il futuro della ricerca sul tempo, per così dire, si trova al crocevia tra le scienze umane, naturali e sociali, nonché in una combinazione di ricerca empirica qualitativa e quantitativa.
Con questa conferenza, desideriamo contribuire all’avanzamento dello stato dell’arte sul tempo soggettivo secondo un’impostazione che segue precisamente questi principi guida.
Le ricercatrici del team di TIMELAPSE condivideranno i principali risultati del progetto, e rinomati studiosi internazionali li utilizzeranno come punto di partenza per presentare le loro ricerche più recenti, in uno scambio multiprospettico sul tema dell’esperienza del tempo.
PROGRAMMA
h. 9:30 – 9:45
Accoglienza e caffé di benvenuto
h. 9:45 – 10:00
Andrea Pinotti (Università degli Studi di Milano)
Saluti introduttivi
Panel 1: Il progetto TIMELAPSE
Chair: Margherita Fontana (Università degli Studi di Milano)
h. 10:00 – 10:45
Federica Cavaletti (Aarhus Institute of Advanced Studies – Aarhus University)
Origini e fondamenti teorici di TIMELAPSE + Q&A
h. 10:45 – 11:30
Ilaria Terrenghi (eCampus) & Marina Elena Cazzaniga (Università degli Studi di Milano-Bicocca; Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori)
I risultati del design partecipativo di TIMELAPSE: dai laboratori all’app + Q&A
h. 11:30 – 12:15
Marina Elena Cazzaniga (Università degli Studi di Milano-Bicocca; Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori) & Federica Cavaletti (Aarhus Institute of Advanced Studies – Aarhus University)
I risultati del trial clinico di TIMELAPSE + Q&A
h. 12:15 – 12:45
Federica Torre & Arianna Bellotti (Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori)
La prospettiva delle infermiere di ricerca: condurre uno studio in un reparto oncologico + Q&A
h. 12:45 – 14.00
Pausa pranzo
h. 14:00 – 14:30
VR Demo
Panel 2: Prospettive interdisciplinari sul tempo soggettivo
Chair: Tommaso Zorzini (Università degli Studi di Milano)
h. 14:30 – 15:00
Marc Wittmann (Institute for Frontier Areas of Psychology and Mental Health, Freiburg)
Come viviamo il tempo: sensazioni corporee, emozioni e stati di coscienza alterati
h. 15:00 – 15:30
Marcin Moskalewicz (IDEAS Research Institute, Warsaw; Poznań University of Medical Sciences)
Fenomenologia quantitativa della temporalità: percorsi metodologici tra oncologia e psichiatria
h. 15:30 – 16:00
Giuliano Torrengo (Università degli Studi di Milano)
Il mito della continuità
h. 16:00 – 16:45
Q&A
h. 16:45 – 17.00
Andrea Pinotti (Università degli Studi di Milano)
Conclusione
h. 17:00 – 18:00
Aperitivo & VR Demo
ABSTRACT & BIO
FEDERICA CAVALETTI
“Origini e fondamenti teorici di TIMELAPSE”
L’idea centrale di TIMELAPSE è utilizzare la realtà virtuale (VR) per indurre la sensazione che il tempo trascorra più velocemente durante la chemioterapia. In questa presentazione illustrerò tale idea e come è stata inizialmente sviluppata nel progetto in termini scientifici. In primo luogo approfondirò i concetti di percezione del passaggio del tempo e di flow. Successivamente riassumerò come la letteratura esistente suggerisca di manipolare tali dimensioni attraverso media interattivi e immersivi, e come questa intuizione sia stata elaborata in modo originale da TIMELAPSE.
BIO
Federica Cavaletti (Ph.D.), già ricercatrice post-doc presso il Dipartimento di Filosofia “Piero Martinetti” dell’Università degli Studi di Milano, è attualmente AIAS-AUFF Fellow presso l’Aarhus Institute of Advanced Studies (Aarhus University, Danimarca) e Responsabile dell’Unità di Ricerca del progetto TIMELAPSE. Ha approfondito a lungo il tema della realtà virtuale (VR) e del suo utilizzo in ambito sanitario. I suoi attuali interessi di ricerca riguardano le differenze nell’esperienza del tempo tra persone neurotipiche e neurodivergenti, e come migliorare la collaborazione accademica attraverso il riconoscimento e la gestione consapevole di tali differenze.
MARINA CAZZANIGA con FEDERICA CAVALETTI
“I risultati del trial clinico di TIMELAPSE”
Il prototipo dell’app Track of Time, sviluppato nell’ambito del progetto TIMELAPSE, è stato testato attraverso una sperimentazione clinica con pazienti oncologiche affette da tumore al seno, sottoposte a trattamento chemioterapico presso il Centro di Ricerca Fase 1 (IRCCS San Gerardo dei Tintori). In questa presentazione condivideremo per la prima volta i principali risultati della sperimentazione clinica, concentrandoci sulla tollerabilità dell’app e sulla sua efficacia, sia in termini di gradimento da parte delle pazienti, sia – aspetto fondamentale – della sua capacità di modificare la percezione del tempo.
BIO
Marina Cazzaniga (Prof., M.D.) è Professoressa Associata di Oncologia e Direttrice del Centro di Ricerca Fase 1 presso la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori. È stata Principal Investigator di diversi studi di Fase 1 in ambito oncologico, Membro dell’ESMO (European Society of Medical Oncology), Presidente della rete scientifica HERMIONE e Presidente e Fondatrice della International School of Metronomic Chemotherapy (ISME), una scuola online che ha formato numerosi ricercatori in tutto il mondo sulla chemioterapia metronomica per il trattamento dei tumori.
MARCIN MOSKALEWICZ
“Fenomenologia quantitativa della temporalità: percorsi metodologici tra oncologia e psichiatria ”
La fenomenologia quantitativa offre un ponte metodologico tra la ricchezza delle descrizioni in prima persona dell’esperienza temporale e il rigore statistico necessario per un confronto transdiagnostico. Questo intervento analizza come le esperienze temporali anomale possano essere misurate in due contesti clinici radicalmente diversi — l’oncologia e la psichiatria. Nei pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia, l’esperienza del tempo diventa esplicitamente percepita e oscilla tra accelerazione e decelerazione in base al ritmo del trattamento, piuttosto che a variabili demografiche o mediche. Questo “chemo-ritmo” agisce come uno Zeitgeber situazionale che desincronizza i pazienti dal loro mondo di vita e mette in discussione la loro autonomia temporale.
Nelle condizioni psichiatriche — in particolare nell’autismo e nel disturbo borderline di personalità — le alterazioni temporali costituiscono un nucleo fenomenologico centrale. In questo ambito, strumenti come il TATE (Transdiagnostic Assessment of Temporal Experience) permettono di quantificare le discontinuità pre-riflessive (sincronia, flusso, struttura di passato–presente–futuro) mantenendone al contempo il significato qualitativo.
Complessivamente, questi risultati mostrano che la temporalità vissuta non è un semplice prodotto collaterale della malattia, ma un dominio fondamentale di vulnerabilità. La fenomenologia quantitativa fornisce quindi vie metodologiche per confrontare le alterazioni temporali tra condizioni diverse, restando fedele all’intuizione fenomenologica secondo cui il tempo non è qualcosa che i pazienti “percepiscono”, ma il mezzo attraverso cui abitano il proprio mondo.
BIO
Marcin Moskalewicz, PhD, DSc, si occupa di ricerca transdisciplinare all’incrocio tra fenomenologia, psichiatria e approcci computazionali all’esperienza vissuta. Ha studiato e lavorato in diverse università europee (Groninga, Poznań, Zurigo, Heidelberg, Oxford) e statunitensi (Berkeley, Texas A&M). Attualmente è Professore Associato e Responsabile dell’Unità di Filosofia della Salute Mentale presso la Poznań University of Medical Sciences (Polonia); Professore Associato presso l’Istituto di Filosofia dell’Università Maria Curie-Skłodowska di Lublino; Team Leader presso l’IDEAS Research Institute di Varsavia, nonché coordinatore del “Phenomenology and Mental Health Network” del “Collaborating Centre for Values-based Practice in Health and Social Care” del St. Catherine’s College, Oxford. Tra le sue pubblicazioni più recenti: “Hannah Arendt’s Ambiguous Storytelling” (Bloomsbury, 2024) e “Phenomenological Neuropsychiatry” (a cura di, Springer, 2024).
ILARIA TERRENGHI con MARINA CAZZANIGA
“I risultati del design partecipativo di TIMELAPSE: dai laboratori all’app ”
Il design partecipativo è uno dei punti focali del progetto TIMELAPSE. Adottando una metodologia bottom-up, il progetto integra le prospettive di tutti gli stakeholder sin dalle prime fasi di sviluppo. Pazienti affette da tumore al seno, i loro caregiver e il personale clinico sono stati coinvolti in laboratori di progettazione partecipata e sessioni iterative di feedback. Questo coinvolgimento diretto garantisce che i contenuti, gli ambienti e le modalità di interazione in realtà virtuale risultanti siano significativi e accessibili per le persone sottoposte a chemioterapia, e coerenti con le loro condizioni psicologiche e fisiche.
BIO
Ilaria Terrenghi, Ph.D. in Scienze della Comunicazione e della Formazione, è attualmente ricercatrice (RTT) presso il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali (DiSUS) dell’Università eCampus e collabora con il centro di ricerca CREDDI (Center for Research on Digital Education and Social Innovation). La sua ricerca si concentra principalmente sull’efficacia dei processi di insegnamento e apprendimento, con particolare attenzione alla didattica online, alle tecnologie immersive e alle metodologie didattiche innovative. In precedenza ha collaborato con il CREMIT (Università Cattolica, 2015–2024) ed è stata assegnista di ricerca nel progetto ERC AN-ICON (Università degli Studi di Milano, 2021–2025).
FEDERICA TORRE e ARIANNA BELOTTI
“La prospettiva delle infermiere di ricerca: condurre uno studio in un reparto oncologico”
L’Infermiere/a di Ricerca (Clinical Research Nurse, CRN) svolge un ruolo fondamentale negli studi clinici in ambito oncologico, fungendo da ponte tra il team multidisciplinare, i partecipanti allo studio e il protocollo di ricerca. Studi recenti evidenziano come la presenza del CRN migliori la qualità dei dati, la sicurezza dei pazienti e l’aderenza al protocollo, riducendo al contempo i tassi di drop-out e favorendo una partecipazione più consapevole.
In questa presentazione verranno illustrate le principali responsabilità e caratteristiche dell’infermiere di ricerca all’interno dei trial clinici, con particolare riferimento all’esperienza maturata nel progetto TIMELAPSE.
BIO
Federica Torre è una research nurse presso il Centro di Ricerca Fase 1 della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza. Ha conseguito la Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche (2024) e vanta otto anni di esperienza nel campo dell’oncoematologia. Il suo percorso professionale unisce una solida esperienza clinica a un forte impegno nel miglioramento dell’assistenza al paziente attraverso la ricerca clinica e l’innovazione.
Arianna Bellotti è una research nurse presso il Centro di Ricerca Fase 1 della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza. Ha conseguito un Master in “Gestione delle sperimentazioni cliniche in ematologia e oncologia” nell’ottobre 2025. Il suo interesse per il progresso scientifico e la cura dei pazienti si riflette in una costante ricerca di eccellenza professionale nel cruciale ambito delle sperimentazioni cliniche.
GIULIANO TORRENGO
“Il mito della continuità”
In questo intervento sosterrò che, sebbene l’esperienza venga spesso descritta come fluida, non viviamo la dimensione temporale come una serie continua di momenti. Basandomi su considerazioni sia teoriche che empiriche, presenterò alcune ragioni per ritenere che l’esperienza non sia soltanto discontinua, ma anche costituita da flussi disunificati. Infine, discuterò il ruolo che i pensieri svolgono nella nostra vita interiore introducendo e sviluppando l’idea di una cognizione narrativa come origine del “mito” della continuità e della fluidità della nostra esperienza temporale.
BIO
Giuliano Torrengo è Professore Associato presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Milano, dove coordina il Centre for Philosophy of Time. È membro dell’Advisory Board del Centre for Time (Sydney) e Research Associate di Logos (Barcellona). È Presidente della Society for the Metaphysics of Science e Vicepresidente della Società Italiana di Filosofia Analitica e dell’Associazione di Metafisica Analitica dell’Area Italofona. I suoi attuali interessi di ricerca si concentrano sul rapporto tra esperienza temporale e immagine scientifica del tempo. Nel suo ultimo libro, “Temporal Experience. The Atomist Dynamic Model” (OUP, 2024), sviluppa una teoria della fenomenologia temporale che mira a essere empiricamente plausibile e compatibile con le nostre migliori teorie fisiche.
MARC WITTMANN
“Come viviamo il tempo: sensazioni corporee, emozioni e stati di coscienza alterati”
La questione di come gli esseri umani elaborino il tempo è rimasta irrisolta fino a tempi recenti. Nuove evidenze empiriche supportano l’idea che la percezione soggettiva del tempo — in particolare su intervalli di alcuni secondi — sia strettamente collegata a segnali corporei come il battito cardiaco, elaborati nella corteccia insulare. Questi risultati suggeriscono che il nostro senso del tempo è fondamentalmente incarnato, modellato dai segnali fisiologici del corpo e dagli stati emotivi.
L’intreccio tra coscienza riflessiva, emozione e consapevolezza corporea con l’esperienza del tempo emerge chiaramente nelle variazioni degli stati di coscienza quotidiani, come nelle esperienze di flow e di noia. Quando siamo annoiati, concentriamo molta attenzione su noi stessi, e questo rallenta soggettivamente il passare del tempo. Al contrario, quando siamo in uno stato di flow, ad esempio durante attività coinvolgenti come i videogiochi, percepiamo che il tempo scorra più velocemente, poiché siamo pienamente concentrati sul compito e perdiamo la consapevolezza di noi stessi.
L’esperienza del tempo e del sé è modulata in modo ancora più marcato negli stati alterati di coscienza (ASC), indotti da diverse tecniche psicologiche o psicofarmacologiche, ma anche riportati in condizioni neurologiche e psichiatriche. Negli stati meditativi, come quelli sperimentati durante il Floatation-REST, o sotto l’influenza di sostanze psichedeliche, possono verificarsi esperienze di picco descritte in seguito come culminanti in una sensazione oceanica di “assenza di sé” e di “atemporalità”.
Nel complesso, questa ricerca mostra come l’esperienza umana del sé e del tempo vari da forme di percezione quotidiana a stati alterati di coscienza, offrendo nuove prospettive sulla natura incarnata della coscienza.
BIO
Marc Wittmann ha studiato Psicologia e Filosofia presso l’Università di Friburgo (Svizzera) e l’Università di Monaco di Baviera (Germania). Ha conseguito il dottorato di ricerca (1997) e l’abilitazione (2007) presso l’Istituto di Psicologia Medica della Facoltà di Medicina dell’Università di Monaco. Tra il 2004 e il 2009 è stato Research Fellow presso il Dipartimento di Psichiatria dell’Università della California, San Diego. Dal 2009 lavora presso l’Institute for Frontier Areas of Psychology and Mental Health di Friburgo (Germania). È autore dei volumi “Felt Time” (2016) e “Altered States of Consciousness” (2018), pubblicati da MIT Press. In italiano è disponibile il libro “Il tempo siamo noi”, Roma: Carocci (2015).
REFERENCES
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Larson E.A, & von Eye A. (2010). Beyond Flow: Temporality and Participation in Everyday Activities. American Journal of Occupational Therapy, 64(1), 152-163.
Moskalewicz, M., Popova, Y., & Wiertlewska-Bielarz, J. (2022). Lived time in ovarian cancer–A qualitative phenomenological exploration. European Journal of Oncology Nursing, 56, 102083.
Mullen, G., & Davidenko, N. (2021). Time Compression in Virtual Reality. Timing & Time Perception, 9(4), 377-392.
Rutrecht, H., Wittmann, M., Khoshnoud, S., & Igarzábal, F. A. (2021). Time speeds up during flow states: A study in virtual reality with the video game thumper. Timing & Time Perception, 9(4), 353-376.
Szuła, A., Moskalewicz, M., & Stanghellini, G. (2024). Transdiagnostic assessment of temporal experience (TATE) in mental disorders—empirical validation and adaptation of a structured phenomenological interview. Journal of Clinical Medicine, 13(15), 4325.
Torrengo, G. (2024). Temporal Experience: The Atomist Dynamic Model. Oxford University Press.
Torrengo, G., & Cassaghi, D. (2024). Flow and presentness in experience. Analytic Philosophy, 65(2), 109-130.
Wittmann, M. (2016). Felt Time: The Psychology of How We Perceive Time. MIT Press.
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